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Il volume presenta 40 scatti digitali a colori di inusuale bellezza. Le fotografie di Michele Pellegrino - realizzate negli anni 2011-2012 ed entrate a far parte delle collezioni del Museo - si concentrano sulle forme e sulle combinazioni cromatiche delle rocce, seducenti elementi creati dalla natura, rincorsi dal fotografo e da questo isolati, scelti e selezionati per lo spettatore. La roccia perde il suo significato fisico e, liberata dalla scienza, persi i connotati materiali e funzionali, le peculiarità geologiche e petrografiche, diventa arte, pura ricerca estetica. Di un paesaggio multiforme già ampiamente indagato e sfruttato Pellegrino sceglie un unico particolare aspetto, esasperando lo sguardo su di un dettaglio estrapolato dall'ambiente e dallo spazio, creando un paesaggio nel momento stesso in cui lo nega. Dall'analogico e dal bianco e nero dei lavori precedenti, Pellegrino arriva con questa ricerca al digitale e al colore forte e acceso, approdando al paesaggio interiore, dell'anima, declinato nei colori della natura, più che mai presente.